Radici

Di una pianta, guardiamo e ammiriamo le foglie, i frutti, i fiori; più i fiori sono belli, più la pianta è desiderata, comprata, donata. Una pianta viene valutata in base alla produzione dei suoi frutti e viene curata quotidianamente per questo, ma… la pianta esiste grazie a ciò che è nascosto, a ciò che viene celato, a ciò che nessuno vede o vuole vedere… le radici. Esse sono il sostegno della pianta: da esse passano i nutrimenti assorbiti dalla madre terra, ed esse sono ciò che ti permette di rimanere fermo o di crollare se il terreno cede.

Le radici si intrecciano, scavano nei terreni oscuri e duri per cercare nutrimento, si muovono nonostante il freddo o il caldo nelle viscere della terra; davanti a un ostacolo, cambiano strada, diventano più grandi o più piccole in base all’obiettivo da raggiungere, si modificano ogni momento.

Sono silenziose, non pretenziose, non sono la fastosità del fiore, perché il loro colore spesso si confonde con la terra; non sono pretenziose come il frutto dolce e corposo, ma sono saporite in base all’anima della terra e corpose della sua sostanza.

Le radici sono precise, decise e indispensabili; rimangono anche quando la pianta viene tagliata al fusto, rimangono se si perdono le foglie, se la fastosità del fiore viene meno o la dolcezza del frutto svanisce. Sono lì, sempre, anche se la dolcezza del frutto viene meno.

Noi siamo piante… noi curiamo la fastosità dei nostri fiori e viviamo per produrre frutti corposi e dolci; siamo coloro che ammirano la bellezza del fiore negli altri, siamo piante in superficie. Non curiamo le radici, non alimentiamo la vita del nostro profondo, non ammiriamo la bellezza del loro, nostro, intrecciarsi, l’inabissarsi negli inferi della terra per portare in superficie, attraverso il nostro io, quella ricerca spasmodica del non conosciuto.

Le radici ci sostengono nei terremoti, ci nutrono nei nostri affamati giorni di vita, ci dissetano di saperi non conosciuti. Le radici sono il nostro nascosto, che non ammireremo mai come i nostri fiori, che non ambiremo mai come i nostri frutti, e invece, se osservate bene, nei loro piccoli e impercettibili particolari sono il quadro più bello della nostra natura, del nostro essere vita.

 

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