Nel cuore del terzo settore, dove la missione è spesso quella di migliorare la qualità della
vita delle persone, il counseling occupa un posto privilegiato. Non si tratta solo di una
disciplina, ma di una vera e propria filosofia che incarna il senso di ascolto, accoglienz
orientamento. Come il terzo settore opera per rispondere ai bisogni collettivi, così il
counseling si pone al servizio dell’individuo, per aiutarlo a ritrovare equilibrio,
consapevolezza e dignità.
Il terzo settore, con le sue organizzazioni, associazioni e cooperative, si impegna
quotidianamente per abbattere le barriere sociali e costruire una rete di solidarietà. Allo
stesso modo, il counseling si basa sull’ascolto attivo e sull’empatia, strumenti
indispensabili per riconnettere le persone con il loro potenziale e con gli altri. Entrambi,
pur operando a scale diverse, condividono un obiettivo fondamentale: il benessere della
persona.
Uno degli aspetti più significativi del counseling nel contesto del sociale è il suo ruolo ne
favorire l’inclusione. Attraverso percorsi personalizzati, il counseling diventa uno
strumento per sostenere persone che vivono situazioni di disagio sociale, come
disoccupati, migranti, giovani in difficoltà, o chi affronta crisi person
Il Counselor, grazie alla sua capacità di entrare in relazione autentica con l’altro, diventa
un mediatore tra il singolo e il tessuto sociale. Questo approccio è particolarmente
prezioso per le realtà del terzo settore, che spesso si trovano a lavorare con gruppi
vulnerabili o emarginati.
Nel counseling, la relazione è tutto: è il mezzo attraverso cui il cambiamento diventa
possibile. Questo si sposa perfettamente con la visione del terzo settore, che mette al
centro il valore della comunità.
Non si tratta di una relazione unidirezionale, ma di un incontro tra pari, dove il counselor
non offre soluzioni preconfezionate, ma accompagna l’individuo nella scoperta dell
proprie risorse interiori. Allo stesso modo, il terzo settore lavora per stimolare
l’autodeterminazione e l’empowerment delle persone, anziché offrire un semplic
assistenzialismo.
In un’epoca caratterizzata da sfide sociali complesse, il counseling può rappresentare u
valore aggiunto nella progettazione e gestione delle iniziative del terzo settore. Inserire
competenze di counseling nei team di lavoro significa arricchire i progetti con un
maggiore attenzione alla componente umana, permettendo di rispondere in modo più
efficace e profondo ai bisogni della comuni.
Il counseling e il terzo settore condividono una visione umanistica della società: entrambi
promuovono una cultura del prendersi cura, non solo del singolo individuo ma anche
delle relazioni e delle comunità. Integrare il counseling nelle realtà del sociale non è solo
un’opportunità, ma una necessità per costruire un mondo più empatico e sostenibile.
Il counseling è intrinseco nell’anima del sociale: entrambi lavorano per riconnettere le
persone con sé stesse, con gli altri e con un senso più ampio di appartenenza e
significato. Un impegno che oggi, più che mai, merita di essere riconosciuto, sostenuto
valorizzato.
Patrizia Truglia
Counselor professionista iscritta S.I.Co
Manager Terzo Settore ETS